LA VITTORIA PIU’ BELLA SIETE VOI

Sono trascorsi 6 giorni da una serata in cui tutti avevano in mente di alzare l’asticella e riaprire la serie finale portandola a gara 4 e perchè no, a gara 5. Il destino invece ci ha fatto sapere che vince chi è più cinico e fortunato, è stato così anche quest’anno. Ma davanti a questa Pallacanestro Palestrina tanto di cappello perchè proprio la maglia arancioverde, vestita quest’anno da ragazzi che solo il 21 agosto si presentavano alla nostra platea, sono entratio di diritto nella nostra Famiglia. Queste considerazioni le sto scrivendo stando seduto in tribuna al PalaIaia e, la bolgia di venerdì sera, intesa in senso buono, lascia il passo al silenzio, al muoversi di una porta che col venticello prenestino si apre e poi si richiude. Un silenzio assordante dove voglio riuscire a ripensare ad una stagione che è stata straordinaria per questa maglia e per tutti coloro che ne hanno fatto parte e che, sono certo ne continueranno a far parte sulle indicazioni societarie e dirigenziali di coloro che a breve dovranno delineare il presenti ed il futuro di questo glorioso Club. Un primo grazie è doverosamente obbligatorio farlo a tutte le persone che dal 21 agosto ad oggi ci sono state vicine in ogni modo, con la presenza e il tifo domenicale, nel play-off, nel seguirci a chilometri di distanza, dimostrazione che il progetto del Made in Palestrina, piace e che ci spinge a migliorarlo seguendo consigli costruttivi da chi davvero ama Palestrina e ha l’intenzione di portarci in A2. La piramide dei grazie ha accanto alla tifoseria tutta la dirigenza e lo staff tecnico con i giocatori, in un tutt’uno che ci deve far comprendere, semmai ce ne fosse bisogno che Palestrina ha una storia, un qualcosa che solo chi la vive e la indossa questa maglia se la tiene stretta nel cuore, nel pensiero e rivive le emozioni, belle e brutte ogni sera che poggia la testa sul cuscino per addormentarsi. Tutti i dirigenti, dalla Famiglia Cilia, hanno e continuano a dare qualcosa alla città che si può paragonare ad un amore duraturo e tutti i componenti dello staff hanno e continueranno a dare al colore arancioverde quell’imput che solo vivendolo ogni giorno diventa reale nella causa arancioverde. Poi, non in ultimo, tutti i cestisti, a Voi un grazie che si riassume in quell’abbraccio a metà campo alle ore 23,01 di venerdì scorso, con una maledetta barella a sostenere un nostro tesserato, un nostro Amico, il Barsa che si è procuraot un infortunio dal quale tornerà ancora più forte, ne siamo certi anche perchè tutti i nostri cestisti hanno compreso realmente cosa si intende indossare la nostra maglia. Raggiungere la finale per due anni di fila con 2 roster diversi è un sinonimo di forza, di scelte dirigenziali concrete, di una mano tecnica, Gianluca Lulli che ha portato carisma, professionalità, abnegazione al lavoro. Diciamocelo francamente, nessuno è profeta in Patria, ma quanto realmente eseguito dal Lullone ha un triplo valore perchè essere prenestino, allenare la squadra cittadina, esserne parte attiva giornalmente è il frutto di un credo cestistico che non si trova altrove. Ha vinto l’avversario, come ha vinto lo scorso anno, ma Palestrina l’asticella l’ha alzata perchè è arrivata la qualificazione alle finali di Coppa Italia, è arrivata la finalissima, il bis, ora uniamoci tutti, ragioniamo serenamente sul da fare, ascoltiamo i pareri di tutti, sosteniamo ancora din più questo Club perchè sicuramente il presente ed il futuro sono dalla nostra parte. La gente è stata fantastica, pubblico eccezionale, questa è la vittoria più bella con una ciliegina sulla torta che siamo pronti a costruire e gustare, uniti e vincenti anche per la stagione prossima. Grazie Pallacanestro Palestrina perchè sei entrata nelle case della città regalandoci ogni domenica un appuntamento con te, un appuntamento anche davanti al pc mentre ti abbiamo seguito lungo lo Stivale. Grazie a tutti i componenti del Club, dal primo all’ultimo, da chi si è sobbarcato anche antipatie ma si sa, nessuno è perfetto nella Vita.
Grazie a Te, Giuseppe perchè da quell’8 maggio del 2001 hai fatto centro al primo tentativo, investendo e mettendoci la faccia ogni giorno, con l’IO PRENESTINO che ti onora davanti a 25 mila e più anime. Grazie a Voi, Fabiola e Sarah che avete pianto come bimbe negli ultimi 5 secondi mentre l’82 a 84 ci diceva che per quest’anno era finita così. Grazie a Te, Gianluca Lulli, ai tuoi strettissimi collaboratori, ad Annibale, a tutti perchè non avete mai fatto mancare nulla a chi vi è stato vicino, tanto negli allenamenti che nelle gare ufficiali, insegnandoci come la pallacanestro possa diventare un modello per risolvere anche i problemi privati, un incentivo a crederci sempre senza arrendersi mai. La storia siamo noi. Potevamo stupirvi con effetti speciali o frasi di circostanza, lo abbiamo fatto scrivendo da un segiolino verde e uno arancione, guardando la retina del canestro muoversi mentre il venticello apre e chiude quell’ingresso del PalaIaia, il nostro fortino, la nostra ancora di salvezza diventata la casa del basket a Palestrina.