Palestrina prima e in Coppa: impresa con Salerno 80-66

Logo LNP compatto

CITYSIGHTSEEING PALESTRINA: Egwoh ne, Rischia 4, Rossi 5, Barsanti 9, Mennella 14, Mastroianni 10, Moretti ne, Thiam ne, Agbogan 8, Bartolozzi 16, Cacace 14, Cecconi ne. All. Ponticiello
RENZULLO ARECHI SALERNO: Tortù 4, Gallo 2, Potì 14, Czumbel 3, Seye 1, Ciribeni 7, Cantone, Leggio 12, Visnjic 13, Diomede 10. All. Benedetto
Parziali: 20-20, 40-44, 60-55

Nessuna sorpresa al PalaIaia per la palla a due tra Palestrina, senza Thiam, e Salerno. I primi punti sono di Bartolozzi ma a segno dal campo ci va solo l’Arechi che non sbaglia con Potì e Diomede (2-8) e subito time-out. Cacace e Bartolozzi si scambiano i favori e Palestrina si rimette in pista, vantaggio con Mastroianni sul 16-15 e servirà poi una tripla di Leggio per impattare a quota 18. Ultimi due minuti con tanti errori e solo un canestro per parte.
Secondo quarto con 1/2 di Seye ribaltato presto da Cacace e finalmente dalla prima tripla di serata (con Mennella) 25-21 che costringe Benedetto a riordinare le idee. Quintetto basso per Palestrina, buona difesa nel pitturato ma Ciribeni la punisce dalla distanza. Protagonista del momento senza dubbio l’ex Mennella che aggiunge canestri in penetrazioni sufficienti a costruire il massimo vantaggio (31-26). Salerno pareggia in un minuto, ora il duello si sposta sulla linea della carità ma Rossi ha il tempo per insaccare da 7 metri il sorpasso. Con Palestrina sopra di tre, fondamentali i quattro punti di Diomede e gli ultimi cinque secondi del primo tempo che cambiano l’inerzia, sfondamento di Cacace e Gallo inventa dietro la schiena per Visnjic che piedi a terra realizza il 40-44. Palestrina finora compensa con i rimbalzi strappati percentuali di tiro di molto inferiori agli avversari, ripresa negativa con Potì mattatore sulla linea di fondo (41-50) e la preoccupazione per un infortunio a Rossi. Mastroianni lasciato solo dal gomito ha tempo per prendere la mira e fare centro dai 6.75 poi ci pensano Bartolozzi e Agbogan ad aumentare l’intensità difensiva. La schiacciata con cui proprio Agbogan va ad infiammare il PalaIaia è la cartolina del break che ricuce lo strappo. Salerno vola nuovamente +4 ma Barsanti prende palla e attacca il ferro con decisione, c’è prima la parità poi l’allungo arancio verde con Mastroianni che dalla solita mattonella castiga da tre: 60-55. Un vero affare alla sirena il +3 dopo aver visto i campani scappare quasi sulla fatidica doppia cifra. Quello che accade dopo ha dell’impossibile, senza Thiam e Rossi e Bartolozzi out per infortunio in campo vanno cinque gladiatori per Palestrina che dopo il 60-59 di Visnjic piazzano un’accelerazione pazzesca. La squadra si distende sul campo e ha in Barsanti il suo trascinatore, bomba da otto metri, Cacace scippa una palla a metà campo e corre a schiacciare ad una mano: 67-59. Scintilla che spariglia le carte, Salerno vede il ferro stringersi sempre più, totalmente inerme di fronte il muro arancio verde. Il vantaggio infonde fiducia in dosi sempre più massicce e pur mancando metà quarto la corsa di Mennella a firmare il 71-59 lascia ben sperare anche i più scaramantici. Palestrina può anche giocare col cronometro, mancando forse qualche canestro che avrebbe ucciso la gara precocemente, ma dall’altra parte i blaugrana soffrono e sbagliano parimenti tiri aperti. A meno di due minuti dalla fine sale forte l’aria di festa, per Palestrina tanti viaggi in lunetta e una quota 80 ormai inattaccabile. Salerno si lecca le ferite e limita il margine a 14 lunghezze in previsione differenza canestri ma ormai c’è spazio solo per la festa dei laziali, in una sera campioni d’inverno e matematicamente qualificati da primi alle Final Eight di Coppa.