Una brutta notizia ha accompagnato il nostro risveglio questo lunedì, ci ha lasciato una bandiera del basket arancio verde ed un caro amico, Hassan Kadir. Una figura storica che ha segnato in maniera indelebile un lungo decennio che va a cavallo degli ultimi anni Ottanta fino alla fine di quelli Novanta. Protagonista della splendida IVU Palestrina dei vari Tomassi, Barraco, Rossi, Santoro, finalista in B nel 1988, per proseguire la sua militanza a Palestrina nelle squadre che difesero i nostri colori tra serie C e B2, con compagni del calibro di Galdi, Lulli, Di Paola, Macchi, Brecci e Maiolo per menzionarne alcuni.
Ci stringiamo con un fortissimo abbraccio alla famiglia di Kadir, ai suoi amici e a tutti coloro che lo hanno apprezzato per le qualità tecniche di giocatore e soprattutto per quelle umane. Un uomo che non ha risparmiato energie nello sport che era rimasto parte integrante della sua vita, continuando l’attività nelle vesti di allenatore.
“Hassan Kadir…e partono i ricordi. Centinaia di ricordi, tante partite, tanti allenamenti, tante vittorie e molte sconfitte. Finali perse e finali vinte. Quella maglia col numero 10 nero, potrei ricordare i momenti più belli della carriera di Kadir coi colori arancio verdi invece mi viene in mente forse il momento in cui Kadir divenne un vero uomo: Vasto 1987, Scarinci chiama un timeout e toglie dal campo proprio Kadir che uscendo si tolse la maglia e la gettò a terra in segno di rabbia, Scarinci non ci pensò due volte e gli affibbiò un bel ceffone ordinandogli di sedersi in panchina. Quel giorno forse Kadir divenne un uomo vero, ora mi piace pensare che lassù insieme saranno seduti su una panchina parlando di basket, di schemi, di giocatori e di partite ancora da giocare….CIAO!”
