LA SERA, LA STORIA, PALESTRINA MIA

di MASSIMILIANO ROSICARELLI
Che festa sia. E festa è. In un PalaIaia che ha fatto registrare il record assoluto di pubblico, ci siamo stropicciati gli occhi con tutti voi, tifosi e amanti della pallacanestro accompagnando la Pallacanestro Palestrina in finale contro San Severo. Ha vinto 83 a 65 su un Napoli mai domo e degno avversario di una semifinale che ha incollato tutti nell’attesa di una festa, materializzatasi alle 23:08 di un mercoledì di un maggio non troppo convinto di sé in un tripudio di arancione e verde, in una bolgia, termine positivo, che mai forse si era notata. Come se questi nove mesi di partite ufficiali siano stati semplicemente un’introduzione. O, più precisamente, una serie di prove per preparare al meglio lo spettacolo vero e proprio: il play-off, i quarti di finale, la semifinale, l’accesso alla finalissima, il primo obiettivo stagionale certificato da bollino marcato rigorosamente Made in Palestrina. Questa è l’atmosfera che si avverte tra i tifosi e probabilmente in parte è anche l’aria che si respira lungo la Pedemontana, oggi più di ieri per una squadra che ha regalato pura gioia, adrenalina e la classica “tigna” prenestina e la tenacia di chi la professione del cestista e dell’allenatore la conosce come le tasche di un paio di jeans. Come se l’abito da gran soirée di Madama Palestrina dovesse essere pronto in tutto il suo splendore per il play-off eccoti un Carrizo in formato super, accompagnato da tutti i suoi compagni che, a turno, si sono presi la scena salendo in cattedra, con la semplicità disarmante di un coach, Ciccio Ponticiello, signore del basket per eccellenza e capace di esultare alla pari di tutta la dirigenza per un traguardo che è un punto di partenza e non di arrivo. E’ la vittoria di chi come noi ha sempre creduto a questa squadra e a tutti i componenti dello staff tecnico, di una dirigenza che vigila sempre essendo presente al PalaIaia praticamente in ogni attimo della giornata. Ma, permetteteci di dirlo, è la vittoria di Palestrina città. Una città che, quando vuole si dichiara presente e lo ha fatto in massa, al PalaIaia per chi ha potuto, a casa seguendola da un pc per chi purtroppo o per dovere era assente, ma alla fine ha brindato nel nome di Palestrina alla conquista della vittoria. E’ la vittoria della DEA PRAENESTE, ragazzi straordinari che hanno cantato, orchestrato coreografie, incitato tutti nel coro Pa Pa Palestrina o il classico ma significativo Un giorno all’Improvviso, è la vittoria di chi ama davvero la pallacanestro a Palestrina. Ora, le aspettative sono giustamente alte. La luce del gioiello può illuminare il nostro motto, fatto di consapevolezza e sogno di un qualcosa che per scaramanzia ci teniamo in un cassetto. Il club oggi incarna perfettamente questi due concetti e l’augurio, diciamo quasi l’ossessione di tutti noi, è che ci accompagnino in un percorso che culminerà in una città chiamata Montecatini, ma prima eccoci a dover affrontare l’avversario chiamato San Severo. Sognando consapevolmente, fino alla fine diciamo a tutti, davvero a tutti, indipendentemente da ruoli o altro, GRAZIE.