Eternamente grazie #5

Simone Rischia esulta

Queste righe le abbiamo sempre immaginate ma abbiamo scacciato dai pensieri il giorno in cui sarebbero davvero servite, come fosse qualcosa di lontano, di irreale, di intangibile. Poi negli ultimi tempi abbiamo compreso che il momento stava arrivando, e quei pensieri sono diventati terribilmente reali. Non siamo di certo qui a fare un semplice commiato per un giocatore che ci lascia, consapevoli che oggi si chiude un’era e forse anche una favola. Proprio una favola quella che abbiamo vissuto insieme, siamo cresciuti noi come società e te come giocatore, al fianco dei tuoi compagni prenestini doc hai rappresentato il simbolo della Palestrina che trionfa e porta in alto il nome in tutta Italia. Che orgoglio è stato raccogliere successi con chi questa maglia la sentiva cucita addosso fin da bambino, anzi possiamo dire che è stato un privilegio che pochi possono raccontare, specialmente in una realtà come Palestrina che conta 20.000 abitanti. Riavvolgiamo malinconicamente il nastro e scorrono nitide davanti agli occhi tutte le magie che ci hai regalato, mentre nelle orecchie riecheggiano le urla di gioia per quelle triple, quegli assist, quegli uno contro uno fino al canestro. Non nascondiamo che lasci un’eredità pesante e i paragoni non mancheranno, ma con il tuo stesso spirito guardiamo avanti provando a trattenere le lacrime e la nostalgia che sentiamo già. Tristi che tutto ciò sia finito ma eccoci ormai… il giorno è arrivato, quello che conta è ciò che abbiamo vissuto e quello non finirà mai, resterà scolpito nelle menti e negli almanacchi, strappandoci sempre un sorriso. Ci auguriamo che quello che hai rappresentato sia sempre vivo e da esempio per tutti i giovani che si avvicinano a questo sport, il desiderio di ripercorrere il percorso di Ciccio Rischia può e deve essere uno dei maggiori lasciti sportivi per il basket arancio verde. Ora ti lasciamo davvero andare, a togliere per l’ultima volta le scarpette, la canotta, riporre tutto dentro il borsone compagno di vita per trent’anni e idealmente ritagliarti un momento tutto per te. Ci sei te, nella penombra della palestra, silenzio, gli spalti sono vuoti e tu a palleggiare con il rimbombo del pallone, lentamente, e allora cominci a sentirle come fossero presenti le persone che ti hanno voluto bene, amici e tifosi a scandire il tuo nome. Fermi il palleggio e ti alzi a lanciare quella palla a spicchi, ciaff! Dentro la retina! Grazie Ciccio PA-PA-PALESTRINA. Sembra un sogno ma lo hai vissuto davvero. Rischia Per Sempre.