Martina senza fatica: 86-45

ANDAMENTO INCONTRO 5′ 10′ 15′ 20′ 25′ 30′ 35′ FINALE
DUE ESSE MARTINA FRANCA
8 20 37 50 55 65 76 86
ITOP PALESTRINA
0 14 20 24 27 33
39 45

MARTINA: MAGGI 4, TORRESI 20, Fedele 2, Bazzoli 17, Gaudiano 5, RASKOVIC 6, CANDELA 11, Simeoni 4, DIP 7, Santoro 10. All. Meneguzzo

PALESTRINA: RIVA 13, Quartuccio 3, Nozzolillo , DI MARCANTONIO 4, RICCIARDI 8, LORENZETTI 4, BASANISI , Casale , Omoregie 11, Tabbi 2. All. Carosi

Intricato appuntamento quello del Palestrina al PalaWojtyla di Martina Franca.
Nei primi possessi segna solamente Torresi (5-0), la Itop si complica la vita perdendo palla a ripetizione, impiegando mezza frazione per togliere lo zero dalla casella dei punti segnati. Martina avanza sfruttando anche il bonus raggiunto precocemente dalla Itop, raggiunge la doppia cifra prima che una fiammata arancio verde restituisca maggior equilibrio alla contesa. Omoregie e Ricciardi portano in dote il 14-8, la lunetta (nemica contro Bernalda) vale il -4 con Riva, poi conclusione di quarto interlocutoria e alla prima sirena è 20-14.
Un margine ancora recuperabile, mantenuto dalle realizzazioni di Bazzoli da una parte e Omoregie e Lorenzetti dall’altra (24-18), ma ai padroni di casa basta un minuto per riaprire la forbice. Lorenzetti, tre falli sul groppone, realizza due liberi (30-20) prima di lasciare il parquet, mentre Omoregie si divora una schiacciata e viene avvicendato con Tabbi. Buio per Palestrina, va tutto liscio per i martinesi trascinati ancora da Torresi e la Due Esse doppia gli ospiti. Sblocca l’impasse Riva (39-22) coi buoi che sembrano però ormai scappati dalla stalla, il finale è ancora monologo arancioblu. Sul 50-24 si chiude il secondo quarto con un quadro ben definito.
Poco da aggiungere se la squadra di Meneguzzo continua a forare la retina con percentuali oltre il 60% con la collaborazione di una difesa poco attenta, anche Dip si iscrive a referto servendo il trentello che non lascia più adito a dubbi (55-25). Ci mette la grinta Omoregie, ultimo a voler arrendersi, si segna ora con il contagocce e non è un bene per chi deve provare a recuperare. Tabbi rimette piede in campo e sigla i suoi primi punti, seguito da Ricciardi a secco da svariati minuti: 59-33. 0% che campeggia ancora pesantissimo per la Itop in quanto a tiri da tre, in una serata nel complesso tutta da dimenticare.
Ingiudicabile l’ultimo quarto nel quale si aspetta solo il quarantesimo minuto, cercando il più possibile di onorare l’impegno. Dura lezione per gli arancio verdi, 86-45. Impietoso, ma che costringe il roster ad un’attenta analisi. Per la Itop domenica altra trasferta sul campo di Pescara, con l’augurio di cancellare gli errori della serataccia martinese.

37 thoughts on “Martina senza fatica: 86-45”

  1. e poi pure se nn fosse carosi e ne dubito che nn sia lui io nn vedo nessun problema nei cambi non sono quelli che ti fanno vincere o perdere una partita !! non ce la prendiamo co l’allenatore quando si perde di 40 punti !

  2. (commento non approvato)
    Chi accetta di fare uso dei commenti in modo appropriato è il benvenuto.
    Usarli per descrivere fatti/azioni/atteggiamenti non documentati menzionando persone che non possono rispondere ad un utente anonimo
    comporterà sempre e comunque la cancellazione.

  3. Se 4/5 del quintetto giocano male, occorre fare un’ attenta analisi. A mio avviso a 360°. Però come dici tu, ci vuole pazienza…..

  4. infatti ,la calce e i mattoni non erano buoni quelli che cerano?????o non andavano bene a qualcuno?????forse perche venivano oscurati????ma fatemi il piacere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  5. be……se in 4 senior (lorenzetti, di Marcantonio, ricciardi e basanisi) mettono a referto 15 punti…….direi che è abbastanza obbligato…..
    Il muro si tira su con la calce ed i mattoni che hai a disposizione…

  6. Sbagliate a prendervela con Carosi….non pensato che le sue scelte siano obbligate…?

  7. Che occorre attendere mi sembra scontato, certo la ” semina” non mi pare delle migliori……

  8. Ma perche non si sta tutti un po piu calmi,,,,,, tutti pronti a lapidare un allenatore quando purtroppo non è lui a finalizzare un gioco creato da lui per un dato giocatore.
    Ci vuole pazienza e ,soprattutto, dare la possibilità di lavorare in maniera serena.
    Purtroppo il nostro ambiente prenestino è gestisto dai forti sentimenti, o si ama o si odia, ma spesso per passae dal nero al bianco si deve passare per il grigio.
    Diamo tempo alla squadra e al coach di poter lavorare ……e poi si vedranno i risultati…..

  9. @ Angelo: Forse devono ancora capirne il metodo, anche se almeno di fama dovrebbero conoscerlo, almeno i veterani. Vediamo dopo le prime 5, poi si tirano le somme.

  10. QUESTO ALLENATORE NON SAREBBE DA CACCIARE………NON ERA DA PRENDERE!!!!!!!!LA COLPA E DI CHI VA DICENDO CHE ADESSO SI LAVORA BENE….IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…QUA E NOTTE FONDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

  11. Mazzata tremenda…a memoria dopo Pistoia e Veroli non me ne ricordo altre….. Nel basket di oggi l’organizzazione la fa da padrona e se noi ci presentiamo disorganizzati questa sarà solo la prima di una lunga serie di batoste tremende “fuori casa”……

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