Molto Ruvo poca Palestrina: 68-50

ANDAMENTO INCONTRO 5′ 10′ 15′ 20′ 25′ 30′ 35′ FINALE
ADRIATICA INDUSTRIALE 11 22 27 37 51 60 63 68
ITOP PALESTRINA 6 14 18 23 31 31 39 50

RUVO: Provenzano 2, Laudoni 9, Bonfiglio 12, Simeoli 4, Pilotti 11, Merletto , Ihedioha 6,  Bonacini 7, Modica 2, Zerini 15. All. Cadeo

PALESTRINA: Molinari , Rossi 12, Spippoli 4, Sperduto 2, Omoregie 8, Ricciardi 10 , Brenda , Rischia 4, Coraggio 4, Capitanelli 6. All. Galetti.

Quasi un testacoda quello al PalaColombo tra Adriatica Industriale e la Itop. Palestrina trova un primo vantaggio col canestro di Coraggio ma spreca fin troppo nella prima frazione e un Ruvo ancora in fase di rodaggio riesce a tenere la testa avanti, 11-6 al quinto minuto e gara che rimane ancora sonnacchiosa. Coraggio al secondo fallo viene avvicendato da Sperduto e poco dopo è il turno di Rischia che da fiato al cugino Rossi; Ricciardi sblocca i suoi e li riporta sotto di tre lunghezze, ma Ruvo al termine di una lunga serie di rimbalzi catturati rilancia il suo affondo. Bonfiglio mette il turbo e Zerini-Simeoli finalizzano il 22-14. Girandola di cambi e scenario immutato, i tiratori di Palestrina sembrano avere le polveri bagnate e le elementari quanto efficaci transizioni dei pugliesi fanno il resto, permane la doppia cifra tra le due squadre. Piccole indecisioni di Ruvo potrebbero rinfrancare gli ospiti che invece commettono un banale fallo antisportivo sul 28-20, i biancazzurri, più reattivi, reagiscono anche a qualche libero sbagliato di troppo e non perdono le redini. Al 18′ un match decisamente spezzettato è ancorato sul 30-20, se la capolista ha finora perso l’occasione di fiaccare le speranze arancio verdi questi ultimi devono fare mea culpa per non aver sfruttato le opportunità di rimanere parzialmente in scia. Brenda fa il suo ingresso sul parquet mentre Ricciardi e Rossi dalla linea della carità limitano i danni 35-23. Fin troppo facile la vita sotto canestro per l’Adriatica che rientra negli spogliatoi con 14 punti di vantaggio con un redivivo Laudoni in evidenza.

Ruvo capisce che deve chiudere il discorso e riprende la contesa a spron battuto, entra in ritmo tutta la squadra e Palestrina soffre oltremodo, concedendo spesso anche dal perimetro, le percentuali si alzano inevitabilmente e il distacco inizia a farsi pesante. Itop con la testa da un’altra parte e in apparenza in attesa solamente del quarantesimo minuto, Ruvo doppia gli avversari e chiude un devastante terzo quarto con un trentello di vantaggio, con un secondo antisportivo fischiato a Rischia. Galetti manda sul parquet anche Molinari e il giovane ripaga la fiducia del coach con una prova grintosa, preambolo alla riscossa d’orgoglio che porta Palestrina ad un bel parziale in apertura di ultima frazione. Non basta a mettere in discussione la vittoria finale dei pugliesi, ma un sottomano di Capitanelli e la prima tripla laziale addirittura di Omoregie stampano un incoraggiante 63-50. Nel finale Cadeo ributta nella mischia Bonfiglio e un mini break di 5-0 conclude il match, tardiva risposta di Palestrina che evita quanto meno la debacle, in una serata che vede però le avversarie dirette allungare sulla stessa Itop.