Palestrina scippata: con Matera è 77-79

ANDAMENTO INCONTRO 5′ 10′ 15′ 20′ 25′ 30′ 35′ FINALE
ITOP PALESTRINA
9 18 24 38 52 60 66 77
BAWER MATERA
7 20 31 39 49 60 67 79

PALESTRINA: Baroni , Molinari , Nozzolillo 7, Rossi 22, Spippoli 10, Omoregie 6, Ricciardi 18, Cara , Capitanelli 12, Brenda 2. All. Galetti.

MATERA: Vico 20, Gilardi 6, Vignola ne, Lovatti 3, Coviello 10, Franceschini 1, Lagioia 31, Troisi ne, Martone 1, Grappasonni 7. All. Ponticiello.

Ancora la mala sorte per la Itop che recupera almeno in parte Ricciardi dopo una banale distorsione, ma manda a referto i “nuovi” Baroni e Cara (entrambi 1993). Inizio di gara assolutamente speculare con le due formazioni a ribattere colpo su colpo, Lagioia vuole confermare la legge dell’ex e non sbaglia quasi nulla mettendo a referto già otto punti. In casa Itop è Spippoli il più vivo, ma anche i giovani Rossi e Nozzolillo vanno a segno dall’arco, e l’equilibrio non viene spezzato. Nell’ultimo minuto Lagioia porta avanti la Bawer dalla lunetta, prima che Capitanelli schiacci con rabbia il nuovo sorpasso (18-17) e Grappasonni ribadisca il vantaggio ospite sulla sirena.
Riparte alla grande Palestrina che torna subito sopra grazie alla seconda bomba di Rossi; a questo punto inspiegabilmente la coppia di gara “innervosisce” un incontro fino a questo punto tranquillissimo, e dopo una lunga serie di dubbie chiamate arriva il tecnico alla panchina arancio verde. Matera ringrazia e sospinta da un sontuoso Vico cerca la fuga decisiva (25-34). La Itop non ci sta e reagisce al torto con grinta e soprattutto con i punti (Omoregie, Capitanelli, Nozzolillo) per un incoraggiante 6-0 di break che frena i lucani. Altro infortunio a piombare su Palestrina dopo uno scontro che manda ko Brenda, sanguinante al naso, e Matera a maturare un nuovo piccolo margine che rende meno amaro l’ennesimo capolavoro dalla distanza di Rossi (38-39).
C’è tutto un secondo tempo per sfatare il tabù PalaIaia, e la Itop completa la nuova rimonta esibendo la quarta tripla di Rossi (43-42). Vico e Lagioia sono tuttavia un fattore importante nell’economia della gara e animano la manovra bianco azzurra con velocità e percentuali di tutto rispetto, senza fare però i conti con l’estro di Ricciardi che in due azioni regala un delizioso sottomano e una tripla improvvisa (52-49). La squadra di casa riesce finalmente a prendere il comando della gara e galvanizzata dall’ottimo momento prova ad aumentare il divario, il culmine arriva sul 59-51 che viene presto ricucito dalla Bawer, brava e lucida a non disunirsi. Un canestro in acrobazia di Coviello sigla il 60-60 di fine terzo quarto.
Se possibile match che diventa ancora più infuocato con pubblico e squadra romana inviperiti con il duo triestino in giacchetta grigia, fiammate da ambo le parti che non consente a nessuna delle due compagini di volgere a proprio favore la contesa. Tempo che scorre lentamente, tra viaggi dalla linea della carità e proteste in campo. A metà frazione Matera è avanti 66-67, Capitanelli inventa un gancio cielo che infiamma il PalaIaia ma è troppo presto e la Bawer mette la freccia. Letale la tripla di Lagioia in angolo per il 68-74, e due minuti solamente da giocare. Falli in serie che mandano finalmente in bonus pure i lucani, e la tripla di Rossi aggiunta ai punti di Ricciardi impattano per l’ennesima volta (74-74). Man of the match diventa Lovatti che prima cattura rimbalzo in attacco, e poi trova da sette metri la bomba che vale i due punti in classifica. Sono vani infatti gli sforzi finali dei prenestini che si affidano al tiro da fuori per agganciare almeno il supplementare, il ferro sputa tutte le conclusioni e la Bawer mette il sigillo ai tiri liberi. Rossi segna da tre e riporta Palestrina a meno due, non basta nemmeno l’errore finale degli ospiti che lascia un’ultimissima speranza con 53 centesimi a disposizione. La preghiera non è accolta dagli dei del basket e finisce così: 77-79, con tante recriminazioni in casa arancio verde per una condotta di gara indisponente nei confronti dei giovani di Galetti. Matera, che in settimana aveva lamentato torti ai propri danni, incassa la vittoria e sale a dieci punti.