Tra Matera e Ferentino, intervista a Galetti

A tre giorni dalla gara con Matera, come ha analizzato la situazione? Contraccolpo duro per due punti che avrebbero mutato in parte gli scenari.

A mente fredda, rivedendo la gara, mi è sembrato fuori discussione che meritassimo di vincere, al di là delle nostre incredibili carenze di infortuni: purtroppo siamo legati a questo destino. Voglio essere sicuro che non sia sufficiente uno sfogo sulla stampa di una persona che stimo tantissimo a condizionare tali accadimenti, ma sia piuttosto il semplice errore che accade anche ad un allenatore o un giocatore. Fatto è che vengo da due domeniche in cui non vorrei che si ribalti la frittata, nonostante non sia mio costume soffermarmi su questo, bisogna anche tornare ad una certa serietà perchè non esiste, a volte c’è la presunzione in campo di conoscere il basket meglio di noi e alcune giustificazioni davvero non reggono.
So di allenare una squadra diversa dal solito, ma tutti gli anni sono finito tra i primi attacchi del girone e soprattutto in fatto di falli subiti e tiri liberi effettuati, questa cosa mi si è rivoltata contro nonostante non abbia cambiato niente della mia metodologia, quindi mi devo porre delle domande.

Si continua sull’altalena delle emozioni, a metà tra soddisfazione del lavoro svolto e amarezza per alcune vicissitudini che lo rallentano?
Mi interessa che ci sia quella parola che raccoglie tutto, rispetto. Ci manca il fatto che la gente si rapporti e ci consideri nella giusta maniera, ci mancano dei punti e noi lo possiamo dire. A questo punto avremmo una dimensione di classifica totalmente diversa, mi dispiace questa cosa, per noi, per i tifosi e per la società. Ho preso fallo tecnico dopo una vita, ho detto ai miei giocatori che loro non devono avere il tempo di pensare al resto ma solo a giocare con stile e concentrandosi sul nostro atteggiamento. Gli ho detto che se ci sarà da garantire il loro rispetto sarò io in prima persona ad espormi, ma anche io vorrò in tutti modi evitare ciò.

Non sono mancati applausi di un ambiente confortato dalla bella prova e in parte ricreduto. Altrove invece si sente aria di mal contento.

Abbiamo giocato una gran bella partita, contrapponendoci a una squadra che ha messo in mostra due-tre giocatori importanti in determinate situazioni, distribuendo bene le nostre realizzazioni, trovando le giuste soluzioni. Adesso credo ci sia una dimensione di squadra, certo sento la mancanza dei giocatori indisponibili, ma sono contento di chi ho a disposizione, trovando sempre la maniera di andare avanti. La mia fiducia è nel lavoro. Avverto in effetti una certa aria di soddisfazione, quando entriamo ed usciamo dal campo, ed è già un primo obiettivo. Poi dovremmo cercare di unirlo coi punti in classifica… e in giro invece noto mal contento, ed è bello pensare che un pò lo abbiamo creato anche noi. Da conforto sapere che qualche scettico si è ricreduto, prima sul valore della squadra e poi anche su quello dei singoli. Anche se dura, dopo questi ultimi eventi negativi volteremo pagina al più presto e continueremo il nostro percorso.