Un Palestrina “Gagliardo” e tosto anche fuori

Dopo aver metabolizzato anche la gioia della prima vittoria stagionale condita da quasi 800 persone accorse nella casa del basket prenestino, il PalaIaia, e mentre la squadra prepara scrupolosamente la trasferta di sabato sera a Roma contro la Stella Azzurra è ancora Lei, la tribuna a farci scrutare cosa sia successo di tutto bello domenica scorsa e, alle ore 16:48 eccoti entrare un ragazzone che meno di qualche mese fa era in canotta arancioverde mentre oggi in jeans e camicia ha l’aria del dirigente che ogni squadra seria vorrebbe avere. Lo guardi entrare, tocca quasi il soffitto d’ingresso, sorride e con l’accento educatamente soft ti dice: “ciao a tutti”. Gagliardo sto tizio esclama una sostenitrice di Isernia. Poi, subito l’essere prenestino a ribadire “E’ roba nostra” col sorriso di chi se lo tiene stretto. E’ Filippo Gagliardo, alias Pippo che, lasciato il basket giocato, domenica ha esordito al PalaIaia nel ruolo di direttore generale. Sornione e schivo, attento sin dal pre-partita a guardare questo Palestrina costruito dietro le quinte e sotto la Sua regia di direttore generale, merce rara che teniamo stretta rigorosamente con un pizzico di gelosia. Inizia la gara e come se stesse in campo lo vedi girarsi davanti e dietro, sbuffa quando Barsanti fallisce la prima “mitragliata da 3” e si gongola mentre Njegos strappa la palla dalle mani dell’avversario come a dire “questa è roba mia, lascia stare”. Poi, sotto di 8 punti, col silenzio della gente pronta a sostenere a squarciagola la squadra per la riscossa, Pippo si volta verso la panchina, osserva Lulli, sospira di positività rassicurando la curva Scarinci come a voler dire, “Ragazzi calma che ora ne vedrete delle belle”. Lo chiamano dal vicino punto ristoro, qualcosa lo turba ma torna subito in prima fila a gustarsi i suoi ragazzi risalire la china, spingere il piede sull’acceleratore e quasi pensiamo che tra sè e sè Pippo dica: “E’ Gagliardo questo Palestrina anche senza me in campio ma con me in stanza di comando”. Sorride e si lusinga davanti alle giocate corali del Palestrina e da il “5” a tutti, come se indossasse ancora quella maglia che custodisce gelosamente nei ricordi più belli di una carriera terminata solo sul campo ma non nelle idee a tinte arancioverdi perchè ogni attimo ora ha un obiettivo anche per Lui, essere parte attiva di questo Club, migliorarlo, gestirlo con la famiglia Cilia e con un’altra Famiglia, quella della città di Palestrina di cui ne è un vanto, un figlio, un condottiero anche dalla cabina di comando per vivere anche Lui un Palestrina Gagliardo in quest’annata. Pippo, grazie anche a Te di esserci. “Tutti in piedi per Palestrina e Pa Pa Palestrina” sono cori che portano anche la tua voce.