Una morte per riflettere

Nella domenica in cui i tifosi arancioverdi sono senza basket, per il turno di riposo che la Itop sconta nel campionato  DNB in un girone a 17 squadre e la Virtus in C2 è in attesa dell’inizio dei play off di sabato prossimo, su tutti gli altri  campi verrà osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Piermario Morosini lo sfortunato giocatore di calcio che, a soli 25 anni e mezzo, ha perso ieri la vita sul campo di gara di Pescara.

La Federazione Gioco Calcio Italiana,  dopo il luttuoso evento, ha giustamente fermato tutti i campionati per rispettare una regola non scritta che dovrebbe sempre valere: la vita umana vale molto più di qualunque competizione  sportiva. Fermato lo sport  giocato si è scatenato però lo “sport” parlato e così, mentre il silenzio di commemorazione, anche sui campi dei campionati europei più importanti, esprime costernazione e dolore, le tante trasmissioni sportive della Tv si sono scatenate nel trasformare in show la morte di questo sfortunato ragazzo a cui la vita non aveva finora regalato nulla. Noi non vogliamo accodarci a questo inutile frastuono che sacrifica il sentimento umano del dolore in spettacolo; vogliamo, semplicemente, in un momento come questo, riflettere sui valori più belli dello sport: non dimenticherò mai i volti e le espressioni dei tifosi del Pescara sulle gradinate dello stadio Adriatico e le lacrime di compagni di squadra ed avversari di gioco. Come sono lontani gli insulti, i cori razzisti, i gesti di violenza: di fronte alla morte tutto diventa futile ed…inutile e allora usiamo questi attimi di silenzio per riflettere sui valori che lo sport deve trasmettere ad atleti e tifosi. Solo così la morte di  Piermario non sarà stata vana.