L’Under 17 si aggiudica un amaro derby con il San Cesareo

ANDAMENTO INCONTRO 5′ 10′ 15′ 20′ 25′ 30′ 35′ FINALE
SAN CESAREO 9 17 23 33 42 52 63 72
PORCARELLI PALESTRINA 10 22 32 41 51 58 67 80

SAN CESAREO: POCHESCI M. 13, Oppedisano 6, PONZIANI 10, Pochesci M. n.e., Orlandi n.e., CICERCHIA 2, SALE 10, Colaiori, ZAFFINI 12, Montagner 9, Chiari 10, Petrucci n.e..

All.: R. Sebastianelli

GRUPPO PORCARELLI PALESTRINA: TAGLIACOZZO 2, Perna n.e., COLUZZI 27,  Giulini,  NOZZOLILLO 25, CIANFANELLI 12, Fassiotti 7, TABBI 5, Caporello 2, Coulibaly n.e., Soscia.

All.: F. Cecconi

Arbitri: Graziani di Fondi e Sera di Rocca Priora.

La partita in sé non aveva grande valenza dal punto di vista della classifica; era comunque un derby e, come tale, non ha tradito le attese con le due squadre che si sono fronteggiate a viso aperto, mettendo in campo grande agonismo, ma sempre restando nei limiti della correttezza.

Ha vinto Palestrina ed è finita con i componenti delle due formazioni che si sono stretti sportivamente la mano.

Ma tutto questo è passato purtroppo in secondo ordine per l’increscioso ed inspiegabile episodio che si è verificato all’uscita dalla Palestra di Viale dei Cedri con i prenestini che hanno subito un vero e proprio assedio da parte di una ventina di facinorosi che, dopo averli insultati ed offesi dal primo all’ultimo minuto della partita, hanno anche atteso la loro uscita minacciandoli e provocandoli verbalmente, tentando poi di aggredirli quando i ragazzi erano già in macchina in procinto di ripartire.

Soltanto l’intervento tempestivo di alcuni genitori dei ragazzi di Palestrina, di un paio di dirigenti ospiti e di un ragazzo della squadra di San Cesareo hanno evitato il peggio ed hanno permesso, dopo alcuni concitati minuti, il ritorno a casa della squadra prenestina. Di contro nessuna presenza da parte della società ospitante, sebbene alcune avvisaglie avrebbero consigliato almeno un minimo presidio.

Rimaniamo esterrefatti ed increduli di fronte a simili comportamenti, per giunta manifestatisi in coda ad una partita di ragazzi che hanno pur sempre 17 anni, una partita priva di obiettivi di classifica, tra l’altro l’ultima gara di campionato, comunque onorata in campo da entrambe le squadre.

Forse non ci si dovrebbe limitare ad insegnare soltanto la tecnica del basket, ma si dovrebbero anche diffondere i valori veri del basket intesi in senso globale, a cominciare da quello fondamentale che una partita, a maggior ragione se di categoria giovanile, deve essere, sia per chi è in campo sia per chi assiste dalle tribune, principalmente un divertimento.  E si deve vigilare affinchè questo avvenga.

Se questo principio viene meno e lascia anche lo spazio alla violenza allora non è più importante chi vince e chi perde sul campo; l’essenza dello sport viene pesantemente offesa ed allora è proprio una sconfitta per tutti.

(sa.fa.)

6 thoughts on “L’Under 17 si aggiudica un amaro derby con il San Cesareo”

  1. Anche se i toni sono rimasti non volgari, converrete che una volta esposti i propri punti di vista conviene non aggiungere altro e, a scanso di problemi maggiori, chiudere questo spazio per i commenti. Ci sarà sicuramente altra occasione per discutere e magari cancellare questa brutta serata con ricordi più piacevoli.
    Sicuri della comprensione, uff.stampa.

  2. Sono felice di aver contribuito a cambiare la sua espressione facciale con le risate che ha fatto con i suoi amici. La sostanza del ragionamento non cambia, come non cambia la nostra stima per chi passa per San Cesareo a giocare a Basket. Posso capirla, da padre, se si stupisce delle parole che arrivano dalle tribune. A mio figlio, per esempio, nessuno lo ha mai appellato in questo modo, qualsiasi campo abbia calcato. E’ un caso ? O è frutto dei miei sbagliati insegnamenti ? Chissà?
    Non piangerò se non leggerà la mia risposta (e ovviamente non credo che non leggerà). Anche se questo mi fa preoccupare, perchè in futuro non potrà più ridere.
    L’ambiente in cui sono orgoglioso di pascere è quello in cui ancora arrivano giocatori da altre rinomate e vicine scuole basket per cercare di imparare qualcosa. E’ l’ambiente in cui fino allo scorso anno potevano nobilmente giocare anche Perna e Caporello. E siamo orgogliosi di aver insegnato qualcosa anche a Guido. Sono felice anche che le squadre prenestine (frequentate da genitori e atleti perbene e non solo opportunisti) disputino due finali nazionali che evidentemente ed indiscutibilmente hanno guadagnato.
    Insomma la sua risposta mi ha reso felice, perchè dopo tanto tempo sono riuscito a causarle una reazione rispetto all’indifferenza che ci ha gratuitanmente dimostrato per tanto tempo ancor prima della partita di ieri sera.
    E questa, purtroppo, non è una barzelletta.

    Ad majora.
    Buona Pasqua.

  3. Carissimo Zaff. Rispondo volentieri alla sua, soprattutto perche dopo una giornata dove lo sport e la lealta’ hanno latitato, mi ha offerto l’occasione per farmi quattro risate con gli amici di palestrina.
    Anzitutto sgombriamo il campo da equivoci , gli innocenti , quelli che pagano di piu’ per l’ambiente in cui lei pasce non sono i ragazzi ospiti ( parolona ) ma i vostri figli che non meritano genitori/tifosi come voi !
    Dal suo scritto : “ scalmanati che popolano con certezza, ma ingiustificatamente, le tribune di tutti i palazzetti della provincia” un tubo anzi un emerito tubo. Mai mai ci si era avvicinati allo schifo di ieri e si che in sei anni ho girato palazzetti di tutta italia , dalla lombardia alla sicilia al seguito di guido e quindi nell’ambito di partite delle giovanili. Mai 30, usiamo un eufemismo, altrimenti mi censurano di nuovo, agitati, avevano aspettato i ragazzini all’uscita degli spogliatoi cercando ed in parte riuscendo nell’intento, di aggredire la squadra rea solo di aver vinto per l’ennesima volta il mach
    Voi sicuramente ci siete abituati…………….
    E vero 4 anni fa’ mio figlio frequento’ per un paio di settimane la rinomata scuola di basket di san cesareo, ma entrambi avvertimmo qualche cosa di stonato…………ce la siamo scampata bella !!!
    Per quanto riguarda la riconoscenza, le do ragione . dico sempre a guido : perche non sei riconoscente a chi ti accoglie ormai da anni gridandoti, con la bava alla bocca, figlio di p.
    E questo dolce ritornello ieri e stato scandito per quaranta minuti dai vostri fantastici supporter! !!
    E adesso caro Zaff non perda tempo a rispondermi, abbiamo due finali nazionali che ci aspettano e quindi non la leggero’ e non rispondero’ a qualunque, se pur fantastica, barzelletta le voglia propinarmi.
    Ai ragazzi della squadra di san cesareo auguro una felice Pasqua, ringraziandoli per la bella e vibrante e leale partita, sperando che per una volta i genitori-tifosi prendano il vostro esempio.
    (…)

  4. > Franco Coluzzi:
    Che Lei, Coluzzi, sia felice di non incontrare più la compagine sportiva di S.Cesareo, quindi anche i ragazzi che giocano a basket (che non sono da confondere in nessun caso con gli scalmanati che popolano con certezza, ma ingiustificatamente, le tribune di tutti i palazzetti della provincia) lo ritengo una considerazione assai strana. Fa quasi pensare (ma posso sbagliare) che sta disprezzando la Società AD BASKET San Cesareo alla quale, però, solo 4 anni fa lei affidava suo figlio Guido, pur limitatamente alla partecipazione di tornei, proveniente dal Colleferro, e dalla quale, poi si allontanò forse (ma lecitamente) alla ricerca di ribalte ritenute più adatte. Forse Guido proprio da quelle partecipazioni, e grazie al lavoro dei nostri allenatori e del gruppo, ha avuto modo di migliorare e di avere la visibilità che forse prima non aveva. E siamo stati ben contenti di averlo nelle nostre fila. Certo, non ci aspettiamo salamalecchi o dimostrazioni sontuose di riconoscenza a vita, ma un atteggiamento diverso non stonerebbe. Anche perchè diversamente, la nostra estrema sportiva disponibilità ad ospitare un promettente ragazzo, sarebbe solo tornata utile ad una autentica forma di opportunismo.

    > L.Tabbi:
    Ci conosciamo da tempo, avendo condiviso insieme pomeriggi al fianco dei nostri ragazzi all’ATG di Roma. Condivido la tua preoccupazione da padre per quanto può accadere nelle partite. Ti prego, però, di circoscrivere le tue considerazioni solo alla serata di ieri (fatto isolato), non confondendola con le altre partite citate. Posso assicurarti che in precedenti derby entrambe le tifoserie, e non solo, hanno “più che calorosamente” dimostrato il proprio attaccamento ai colori. Consentimi, però, alcune precisazioni che posso fare, proprio in quanto presente, rispetto alle partite da te citate:
    1) Nella partita con l’Albano (a seguito della quale i nostri ragazzi ricevettero minacce scritte via web) il tutto fu riconducibile a responsabilità non nostre. Motivo per cui le dirigenze locali chiamarono le nostre per scusarsi ed assicurare un futuro di rapporti consoni allo sport;

    2) Per quanto attiene la partita con la SAM, anche li l’origine dei fatti non fu limpidamente riconducibile a comportamenti non consoni all’educazione e allo sport solo della nostra tifoseria, te lo garantisco. Ero presente.

    Condivido con te che gli allenatori debbano stimolare i ragazzi a comportamenti più consoni allo sport, in qualsiasi situazione. Anche ieri sera, infatti, dopo che il nostro 18-Cicerchia è uscito dal campo (per un episodio di gioco) con la tibia e perone da una parte e piede dall’altra (ricomposti questa notte dopo intervento in anestesia totale degli ortopedici), sarebbe stato carino un maggior interesse di atleti e dirigenti prenestini. Stessa cosa per quanto accaduto 10 minuti dopo, quando ad uscire dal campo per distorsione alla caviglia è stato Montagner.
    Purtroppo i direttori di gara non hanno prontamente ridimensionato la conduzione della gara. Ma questo capita.
    Mi auguro che in futuro, diversamente da chi si rallegra per la probabilità di non incotrare più le nostre squadre, i valori tecnici del basket espresso in campo (che sono alti) dalle due squadre portino ad una maggiore consapevolezza di quanto buono fatto e di quanto si potrà fare, perchè no, collaborando.

    Cordialmente,Buona Pasqua.

  5. Caro Sandro, vorrei fare alcune precisazioni riguardo il tuo articolo sulla partita di ieri. In primis i”sostenitori” del San Cesareo non hanno tentato di aggredire i nostri ragazzi, ma bensì li hanno aggrediti. Nella fattispecie voglio far presente per dovere di cronaca, che alcuni facinorosi si sono spinti sino all’interno della tua autovettura per aggredire i ragazzi che vi erano dentro, cioè Alessandro Tabbi e Raffaele Coulibaly.
    E’ doveroso dire che i dirigenti della società, nelle persone dei Sigg. Sebastianelli e Matteo Mauro, sono stati piu’ volte invitati dal sottoscritto ad allontanare il folto numero di persone che aspettavano i nostri ragazzi all’uscita del palazzetto e che nulla hanno fatto per far si che la situazione non degenerasse, anzi dopo che uno dei sostenitori si è spinto fino all’interno della tua autovettura per aggredire i ragazzi e che successivamente è stato fermato dal sottoscritto per essere generalizzato, il sig Sebastianelli ha ritenuto opportuno di proteggerlo da successive conseguenze penali (perchè comunque anche se commesso da un ragazzo di 17 anni, per il nostro ordinamento giudiziario è pur sempre un reato) portandoselo all’interno del palazzetto e garantendo per lui, se non è che successivamente, ad una mia richiesta di sapere chi fosse il ragazzo in questione, lo stesso Sebastianelli asseriva di non conoscere il ragazzo.
    Alla luce di quanto è accaduto e in considerazione che per la società del San Cesareo, non si tratta di un episodio isolato, (è doveroso citare i fatti occorsi nell’incontro San Cesareo – Sam Basket Roma, dove gli arbitri hanno dovuto continuare a far disputare l’incontro a porte chiuse per i reiterati insulti all’indirizzo degli arbitri e della squadra ospite, oppure quanto è accaduto nell’incontro tra il San Cesareo e ABC Albano Basket Club), mi sembra doveroso che la socièta Pallacanestro Palestrina si faccia sentire nelle opportune sedi federali per tutelare quanto meno i nostri ragazzi e per far si che tali episodi non ripetano.
    Cordialmente Lorenzo T.

  6. Unica consolazione è che questo gruppo non dovra’ piu incontrare in tutta la sua vita sportiva la compagine del san cesareo che annovera fra i suoi tifosi un gruppo di scalmanati poco propensi allo sport e più ad altre cose …..
    (commento tagliato dall’Ufficio stampa della Pallacanestro Palestrina)

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