Le dichiarazioni di Galetti

In attesa di conoscere le prossime avversarie, coach Galetti può intanto ritenersi soddisfatto dello spirito mostrato a Perugia, chiaramente come marcia d’avvicinamento agli spareggi?

Non abbiamo affrontato l’impegno con atteggiamento remissivo, questo è un obiettivo mantenuto, con dedizione e applicazione continui. Sono rimasti momenti di scarsa lucidità, con elementi o stanchi o con troppa pressione, ma c’è anche la tensione dei più grandi alla ultima occasione giovanile, e facciamo ancora fatica a rapportarci ai diversi metri arbitrali. Ci sono segnali importanti, e ora possiamo lavorare per migliorarli, riacquisendo la nostra abitudine di gioco, facendo ben sperare per gli spareggi.
Lo spareggio è sempre imprevedibile, ma avremo in corpo tanta sete di rivalsa, perché per degli episodi indipendenti da noi non abbiamo raccolto quello che sul campo stavamo meritando. Andiamo e cerchiamo di prenderci quello che secondo il nostro punto di vista ci spetta.

L’ultima immagine della Itop è stata quella di cinque ragazzi in campo, salutati con affetto dal pubblico. Si è chiusa la stagione in A dilettanti, con inevitabili bilanci.

Loro hanno dato tanto alla prima squadra ed è stato giusto così, con in più Gianmarco che è stato quello col miglioramento più evidente. Prima del tracollo abbiamo tenuto degnamente, mi sarebbe piaciuto chiudere al meglio ma alla fine non abbiamo più retto l’impeto di Massafra, tuttavia capisco che era l’ultima giornata. Poi con le vicessitudini come le nostre ci può stare, c’è chi ha avuto atteggiamenti più lascivi con menomazioni meno pesanti.
Nel computo della stagione, a parte Potenza dove siamo entrati in campo in malo modo, contro chiunque abbiamo offerto prove coraggiose. Ora vedo chi è retrocesso e chi ancora rischia, con squadre che costano enormemente di più, e stimo la coerenza di una società che in un campionato senza senso ha evitato uno sperpero, con altre che faranno la nostra stessa fine dopo un salasso economico.

Vivendo la squadra da vicino per tutta la stagione, come valuta il livello di maturazione dei prodotti locali, in quello che doveva essere un campionato per accumulare esperienza?

Quando un giovane arriva all’età dello svincolo e lo migliori fai si che prenda strade migliori, quindi certi giocatori se non saranno utili a Palestrina dal punto di vista tecnico lo saranno da quello economico perché hanno dimostrato di tenere la categoria. Sui ragazzi molto giovani dico che c’è stato sicuramente un grandissimo miglioramento a livello di basket vissuto, quello su cui si dovrebbe lavorare di più è la tecnica individuale e quest’anno con molti campionati è stato difficile, puntando più su un obiettivo globale. E’ giusto per coloro che possono arrivare ad un certo livello offrire tutte le basi possibili.

Quello venturo sarà il chiacchierato campionato di sviluppo: stanno trovando posto squadre dove potrebbero essere allevati prospetti di squadre maggiori, anche professionistiche, più che società coinvolte già nella crescita del vivaio?

In un discorso globale le due squadre che avrebbero interpretato meglio questo campionato non lo faranno, un vero peccato. Il male peggiore è che oltretutto dovranno giocare una B dilettanti di vecchi marpioni totalmente opposto, con 5-6 retrocessioni. Son cose che lasciano pensare, in un momento di confusione nel quale non si capirà tanto a breve quali società potranno adeguarsi. Attualmente per le società i punti fermi devono essere una programmazione interna, a livello societario, e a livello tecnico, parlo di staff con un preciso controllo della situazione, perchè poi ci sarà un tale rimescolamento di tanti aspetti che bisogna essere pronti a diverse scelte.

Un contro senso, quello del campionato di sviluppo, evidenziato subito e spesso da Palestrina, e che sta avendo maggiore risalto con la retrocessione della Virtus Siena.

A titolo personale se ci fosse anche un solo spiraglio di intrufolarsi in questo nuovo torneo si dovrebbe approfittare. Per una società con vivaio evoluto, una Lega3 risulta magari più costosa per costi di gestione ma con enormi vantaggi ad esempio in gestione del roster, e non solo. Per una Siena, chiaramente in primis, o una Palestrina, dovesse arrivare questo raggio di luce sarebbe un’occasione unica. Mi pare indiscutibilmente in ogni caso un giusto riconoscimento. A maggior ragione per noi perché questa è una stagione in cui Palestrina sta raccogliendo risultati a livello giovanile anche più rosei del previsto.